Il ferragosto di palii in Sicilia - annullato dal Prefetto di Trapani per infiltrazioni mafiose quello di Pantelleria; un cavallo morto ed uno azzoppato a Piazza Armerina (En) - continuano a far discutere: la LAV da notizia della presa di posizione della nota conduttrice tv e giornalista Licia Colò che dal suo blog commenta tali vicende affermando come "si debba riflettere una volta di più sull'inutilità di queste corse che, nel nome della tradizione, portano quasi sempre al ferimento o addirittura alla morte degli animali e, in alcuni casi, anche per gli uomini che li cavalcano o gli spettatori che si assiepano ai bordi della pista per assistere a questo spettacolo. Mi domando: qual è, nel 2006, il senso di tutto ciò?". Un sacrosanto e - ormai - ineludibile interrogativo che la LAV e gli Italiani indignati per le stragi di cavalli in palii e giostre paesane sottoscrivono in pieno.
Intanto dopo tre giorni dalla morte di un cavallo e l’azzoppamento di un altro durante il Palio dei Normanni di Piazza Armerina, ancora nessuno ha saputo dare chiare e certe informazioni sulle cause di questa ennesima ecatombe. Dal sito ufficiale del Comune, infatti, tra mille condizionali si danno contemporaneamente tre versioni diverse (sic!) - una per ogni giorno! -: il cavallo "sarebbe" morto "per un calcio da un altro cavallo", oppure "per cause naturali" o, ancora, "dopo un malore". In questo clima di mistero che avvolge la sorte dei due animali, però, la testata giornalistica ‘ViviEnna.it’ ha pubblicato le foto del cavallo azzoppato dopo la corsa della "Giostra del Saracino" che la LAV continua a chiedere di abolire perchè oltremodo pericolosa.
Molto soddisfatta la LAV per l’ordinanza del Prefetto di Trapani, Giovanni Finazzo, che a ferragosto ha vietato la corsa equestre - maldestramente fatta passare per "parata di cavalli" dal Sindaco dell’Isola - nella riserva del lago di Venere a Pantelleria per i noti rischi di infiltrazioni "della criminalità organizzata e mafiosa".
"Esprimiamo il più vivo ringraziamento al Prefetto per la coraggiosa decisone di grande responsabilità che finalmente riafferma la presenza dello Stato e blocca anche il giro d’affari delle scommesse clandestine - ha dichiarato Ciro Troiano, responsabile nazionale dell’Osservatorio Zoomafia della LAV -: una singola corsa può fatturare oltre 50.000 euro ed è impensabile che tale movimentazione di soldi possa sfuggire alla bramosia delle organizzazioni criminali. Lo sfruttamento dei cavalli da corsa - continua Ciro Troiano - non solo rappresenta una caratteristica dell’essere mafioso, ma è anche un conveniente investimento di denaro garantito dal controllo del territorio. Per questo la decisione prefettizia è assolutamente opportuna, visto che l’inquinamento mafioso del settore delle corse di cavalli è un fenomeno ormai noto a tutti ed acclarato anche in sede investigativa".
La LAV, infatti, ricorda che i rapporti delle Forze dell'Ordine dimostrano anche le strette connessioni fra le gare clandestine di cavalli - diffusissime in tutte le province siciliane - e quelle che si corrono in occasione di feste e manifestazioni paesane; d’altronde analoghi provvedimenti sono stati recentemente presi dai Prefetti di Siracusa, Agrigento e precedentemente Palermo e Caltanissetta.
Per la LAV, infine, sono gravi le esternazioni del Sindaco di Pantelleria e degli organizzatori che contestano apertamente la decisone del Prefetto, facendo appello alla ‘tradizione’ ed allo sviluppo turistico. Affermazioni che lasciano increduli perché le bellezze naturali e paesaggistiche di Pantelleria sono già la più straordinaria attrattiva per il turismo, che non ha bisogno di rievocare palii ormai incompatibili con i diritti degli animali e la sensibilità collettiva verso di loro. L’Amministrazione pantesca, quindi, avrebbe fatto meglio a tacere e mostrare rispetto, quantomeno per dovere istituzionale, verso il massimo rappresentante del Governo e dell’ordine pubblico della provincia di Trapani.
Azienda: LAV Sicilia Resp.: Ufficio Stampa LAV Sicilia http://www.lavpalermo.it
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