Ha aperto i battenti ieri sera l’ottava edizione del Festival Internazionale del Cinema d’Arte che si svolgerà fino al 25 luglio in Piazza Mascheroni in Città Alta.
Un’edizione iniziata in maniera bizzarra a causa delle avverse condizioni meteo che hanno costretto il comitato organizzatore ha spostare al coperto la sede dell’evento allestendo per l’occasione la Sala Curò del Museo di Scienze Naturali “E. Caffi” in Piazza Cittadella: una sala da 120 posti straripante di pubblico, un fatto significativo che ha gratificato gli organizzatori.
Una scelta obbligata quella di spostare la sede dell’evento visto che la serata non era rimandabile.
Ma nonostante tutto la serata è stata un trionfo con la consegna del Premio alla Carriera a Valentina Cortese, elegante interprete del cinema internazionale, che avvolta in un meraviglioso cappotto di lino avorio con gigli applicato ha ricevuto dalle mani di Vittorio Sgarbi, Presidente di Giuria, e del M° Mario Donizetti questo riconoscimento.
Sul palco a fare gli onori di casa Anita Pezzotta, responsabile delle relazioni esterne del Festival, che ha ringraziato il pubblico presente e ha sottolineato l’importanza di essere arrivati alla ottava edizione.
Parole di introduzione anche per Guglielmo Redondi, Presidente del Consiglio Comunale di Bergamo, che ha sottolineato quanto sia rilevante per una città come Bergamo poter ospitare eventi di questo tipo che consentono di coinvolgere grandi ospiti e personaggi come Valentina Cortese.
Sul palco anche il Direttore Artistico del Festival, Marco Locatelli che ha ribadito l’importanza di essere arrivati al numero otto, un traguardo che segna il raggiungimento di importanti finalità ma getta le basi per nuove sfide.
Con grande acclamazione del pubblico è stato accolto Vittorio Sgarbi, Presidente di Giuria per il secondo anno consecutivo, che ha cercato di indagare meglio cosa si intenda realmente per cinema d’arte e quale sia la vocazione del festival. Una definizione piuttosto ambigua dal momento che arte comprende molteplici significati e dal fatto che la distinzione può essere impostata sul duplice piano forma-contenuto.
Sgarbi ha quindi proseguito dicendo che qualsiasi film può essere d’arte, dipende proprio da quale sfumatura viene attribuita a questo concetto.
Un confronto proseguito con lì’intervento del M° Mario Donizetti che ha ribadito quanto sia difficile stabilire il confine dell’arte e la fragilità del rapporto forma- contenuto dell’arte stessa.
Ma poi è arrivato il momento della vera protagonista della serata. Un personaggio che ha fatto del talento, dell’eleganza e dell’emozione le caratteristiche delle sue interpretazioni, che ha dedicato una vita al cinema, distinguendosi per uno stile unico e sofisticato: Valentina Cortese.
Un video amarcord dei suoi più grandi successi l’ha introdotta tra applausi scroscianti.
In un susseguirsi di citazioni e racconti di aneddoti, ha ripercorso la sua carriera artistica, ricordando i grandi attori e registi con i quali ha lavorato. Da Delon a Orson Welles, da Fellini a Truffaut. Curiosi gli episodi narrati come quando Fellini, non avendo preparato i copioni, le disse di recitare con i numeri, oppure come quando alla cerimonia degli Oscar del 1974 con il miglior film “Effetto notte” Ingirid Bergnam vincitrice come migliore attrice disse “Questo Oscar non mi appartiene, appartiene a Valentina Cortese!” – e proseguì – “Valentina alzati!....Forgive me!”.
Valentina Cortese ha poi parlato della straordinaria esperienza che l’ha legata a François Truffaut, definendola un’esperienza gratificante. Un personaggio da una dolcezza infinita con il quale ha avuto il piacere di condividere grandi emozioni.
Il pubblico numeroso ha seguito interessato e divertito l’appuntamento, condividendo con i protagonisti della serata attimi emozionanti.
Una serata inaugurale importante e impegnativa che nonostante le complicazioni meteorologiche ha saputo riscattare il proprio valore, decretando il successo di questa ottava edizione.
Un’edizione che prosegue con numerosi appuntamenti collaterali come quello di domenica 19 luglio dedicato al Paese Ospite, il Brasile. Un momento di confronto e dialogo tra due culture, una sorta di gemellaggio in cui i due Paesi uno di fianco all’altro si incontreranno e metteranno in comune i loro punti di forza.
Una serata in cui la cultura brasiliana si presenterà nelle sue peculiarità, con i suoi suoni, io suoi colori, le sue immagini e le sue tradizioni.
Ospite d’onore l’Ambasciatore Luiz Henrique Pereira da Fonseca Console Generale del Brasile a Milano: personaggio importante per sancire l’istituzionalità e il prestigio dell’appuntamento.
Presente anche Luciana Druzina, direttore del Festival di animazione di Granimado, una figura illustre dell’attività cinematografica brasiliana.
Seguirà il momento di spettacolo con l’esibizione della Banda Berimbau, gruppo di percussioni brasiliane, che proporrà ritmi e danze di origine afro-brasiliana, dal tipico samba enredo di Rio de Janeiro fino ai ritmi suggestivi dei blocos afro di Bahia e del Nord-Est (samba-reggae, maracatù, ijexà, funky). Un gruppo che ha avuto l’onore di collaborare con grandi musicisti del calibro di Gilberto Gil.
Il programma della serata proseguirà con la proiezione del film fuori concorso “Il dio nero e il diavolo biondo” di Glauber Rocha, un capolavoro della cinematografia brasiliana a firma di uno dei più grandi registi del secolo. Un tributo al cinema di questo Paese fortemente voluto e condiviso dai figli dello stesso Rocha, Joao e Paloma, che si sono dimostrati vicini all’organizzazione del festival esprimendo parole di consenso e ammirazione per un’iniziativa di questo tipo che promuove e mostra l’arte e la cultura brasiliana.
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