Ci sono voluti cinque giorni per salvare a Polizzi Generosa (Palermo) un cane da caccia, del tipo segugio, lasciato dentro un cunicolo per le acque di scolo ove si era infilato probabilmente aizzato ad inseguire una preda. “Quanto accaduto a Polizzi dimostra come ancora molto si debba fare nel campo dei diritti degli animali – dichiara Marcella Porpora, Coordinatrice regionale LAV Sicilia - L’animale estratto solo alle 00.20 di stanotte grazie all’intervento di un escavatore, era stato incredibilmente dato per morto. Tutti avrebbero avuto la “coscienza” a posto ed il povero cane, dimenticato persino dal suo padrone, sarebbe andato incontro ad una morte lenta ed atroce”.
A Polizzi già lunedì scorso la vicenda era chiusa. Sindaco, Vigili del Fuoco, Polizia Municipale erano intervenuti e infine un verbale dei veterinari Ausl certificava che il cane probabilmente era morto o forse già uscito da solo perché non si sentivano rumori. Il cane, invece, era vivissimo. Dentro il cunicolo c’è rimasto per altri 4 giorni finché la LAV, appreso del caso, ha inviato urgentemente al Sindaco, alla Procura di Termini Imerese, alla Polizia Municipale, ai Vigili del Fuoco, al Corpo Forestale e alla Ausl una nota del proprio Ufficio Legale con la quale si chiedeva un deciso ed immediato intervento. Più segnalazioni, infatti, continuavano a ripetere che il cane era vivo e chiaramente udibile. Forse un pizzico di scrupolo in più, e non la semplice burocratica consegna di un verbale, avrebbe evitato al cane quattro giorni di inutili sofferenze...
Il cane è uscito vivo, sebbene i veterinari hanno dovuto somministrargli subito una flebo. Il cacciatore identificato dalle Autorità quale proprietario del cane potrebbe, inoltre, essere denunciato per una falsa dichiarazione rilasciata alle Autorità sanitarie. Egli, infatti, avrebbe dichiarato che il cane era microchippato ma, all’uscita dal cunicolo, si sarebbe riscontrato tutt’altro.
"Abbiamo appreso con soddisfazione la notizia che il cane è stato tratto in salvo – dichiara Ilaria Innocenti del Settore nazionale cani e gatti LAV - rimane però l’amarezza per le sofferenze subite in ben 4 lunghi giorni, durante i quali è rimasto prigioniero nel cunicolo, senza pensare al fatto che se non ci fosse stata segnalata la situazione il cane, con ogni probabilità, sarebbe morto dopo una lunga agonia. Questo episodio deve far riflettere su come occorra agire con maggiore scrupolo quando si riceva la segnalazione di un animale in difficoltà. Una errata valutazione della situazione potrebbe costargli la vita”. "Ringraziamo il Sindaco di Polizzi per essere nottetempo intervenuto dopo la nostra nota – ha concluso Marcella Porpora Coordinatrice regionale LAV Sicilia - ma lo invitiamo a fare quanto possibile per evitare che, in futuro, un altro animale bloccato in questo cunicolo o in altre situazioni analoghe possa fare la fine che si stava prospettando in questo caso al povero segugio. Ossia morire tra atroci sofferenze dimenticato da tutti".
La LAV ringrazia, infine, tutti coloro che hanno preso parte all’operazione di soccorso e naturalmente i cittadini che ci hanno segnalato il caso. Grazie anche a loro il cane è ancora vivo.
Azienda: LAV - Coordinamento Regionale Siciliano http://www.lavsicilia.it
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